I rischi ai tempi del Coronavirus: regole di buona prassi per aziende e datori di lavoro
L'emergenza Coronavirus, tutt'ora in corso, ha stravolto non soltanto i rapporti sociali, ma ha portato a serie conseguenze sul versante sanitario (un ingente numero di morti da contagio Covid-19) ed a un collasso dell’economia.
A partire dai primi giorni di maggio, l’Italia è passata alla fatidica fase 2 che ha predisposto un leggero allentamento delle restrizioni per i cittadini (precedentemente attuate nella fase 1) soprattutto per ciò che riguarda il mondo del lavoro.
Se nella fase 1 la maggior parte degli italiani è stata costretta a lavorare da casa privilegiando lo smart working come imposto dal Governo, a partire dal 4 maggio, molti dipendenti hanno ripreso a lavorare in azienda.
Ma quali sono le regole che le imprese stanno adottando per il corretto svolgimento delle attività?
Misure di distanziamento sociale e smart working
Tenendo conto delle prescrizioni sanitarie sino ad oggi emanate, la prima misura adottata dalle imprese riguarda la riduzione dell’affollamento all’interno dei luoghi di lavoro.
Poiché sarebbe stato impensabile prevedere un rientro in massa negli uffici e negli altri luoghi di lavoro, è stato necessario riorganizzare il lavoro stesso.
Le aziende che svolgono mansioni da ufficio stanno continuando con lo smart working, abbandonando il lavoro “casalingo” così come è stato negli ultimi tempi.
Lo smart working messo in atto adesso prevede un'alternanza tra ufficio e abitazione personale, e anche orari flessibili.
Per quanto concerne le riunioni e le conferenze, queste vengono gestite da remoto in modo da evitare assembramenti tra colleghi.
I locali di lavoro sono predisposti a consentire al personale di mantenere la distanza di almeno 1 metro, e nel caso in cui fosse necessario, è possibile usufruire di ulteriori spazi non utilizzati fino ad ora per i dipendenti.
Sanificazione in azienda
I datori di lavoro devono assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago.
Dovranno garantire la pulizia a fine turno e sanificare periodicamente gli strumenti di lavoro con adeguati detergenti, sia all’interno degli uffici che nei reparti produttivi.
Precauzioni igieniche personali
L’azienda dovrà mettere disposizione idonei mezzi detergenti per le mani e raccomandare la frequente pulizia delle stesse con acqua e sapone.
Potrà inoltre fornire mascherine e guanti ai propri dipendenti.
I lavoratori avranno libero accesso all'utilizzo di detergenti che dovranno essere collocati in punti facilmente individuabili.
Controllo della temperatura
Al momento attuale, i termoscanner non sono obbligatori ma le aziende possono prevedere la misurazione della temperatura corporea.
Se questa risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso al soggetto che dovrà contattare il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni.
Spazi comuni con accessi contingentati
L'accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi è contingentato.
È prevista una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone.
Orari di ingresso e uscita scaglionati
Con l'obiettivo di evitare il più possibile contatti nelle zone comuni vengono favoriti orari di ingresso e di uscita scaglionati.
Ammortizzatori sociali
Le imprese potranno utilizzare gli ammortizzatori sociali disponibili finalizzati a consentire l’astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione.
Nel caso in cui ciò non fosse sufficiente, l’azienda dovrà incentivare i propri dipendenti ad usufruire di ferie arretrate e non ancora fruite.
