Ingegneria antisismica: che cos'è e come viene applicata

Ingegneria antisismica: che cos'è e come viene applicata

 

L’Italia è un territorio soggetto a terremoti.

Non è una novità, ma nonostante questo, spesso è un’informazione che viene tralasciata quando si parla di sicurezza sul lavoro.

RIKO sa quanto sia importante questo aspetto, ecco perché mette in contatto le aziende con degli esperti in ingegneria antisismica.

L’ingegneria antisismica è una branca dell’ingegneria civile che si occupa delle risposte strutturali degli edifici alle scosse, progettando anche dei sistemi antisismici, che proteggeranno gli immobili, e di conseguenza le persone al loro interno.

 

I professionisti si occuperanno di un’attenta analisi degli ambienti lavorativi, tramite l’individuazione dell’indice sismico, ed un’elaborazione di tutta la documentazione necessaria per pianificare gli interventi utili.

Quest’ultimi non porteranno nessuna sospensione delle attività lavorative, e RIKO offre un’assistenza completa in tutte le fasi di adeguamento e per il miglioramento sismico.

 

L’adeguamento antisismico degli edifici

Quando si parla di adeguamento antisismico si fa riferimento a tutti quegli interventi svolti per rendere gli edifici più resistenti all’azione sismica.

La loro esecuzione permette il raggiungimento dei livelli di sicurezza previsti dalle NTC (Norme Tecniche per le Costruzioni) e, in caso di migliorie, aumentare la sicurezza strutturale preesistente.

 

In linea generale, questi interventi riguardano principalmente il consolidamento delle murature, gli interventi di rinforzo tramite l’utilizzo di fibre di carbonio e materiali compositi, il rinforzo delle strutture lignee e delle struttura in cemento armato.

 

 

Per conoscere la situazione reale delle condizioni e del rischio sismico della propria struttura, RIKO si occuperà di organizzare un sopralluogo ed una consulenza totalmente personalizzata.

In questo modo sarà possibile valutare e capire quali siano gli interventi da fare, tenendo conto dell'indicatore del rischio sismico.

 

L’indicatore del rischio sismico prende in considerazione quattro fattori: la zona di ubicazione, la possibile intensità delle scosse, la probabilità che il terremoto si verifichi, e i danni che possono essere provocati in un determinato lasso di tempo.

Partendo da questa tipologia di analisi, sarà possibile pianificare degli interventi adatti per tutelare la salute di ogni lavoratore, minimizzando i rischi di questo fenomeno naturale.

 

Il Sismabonus: detrazioni ed agevolazioni per gli interventi antisismici

Gli interventi antisismici beneficiano di speciali agevolazioni, così da incentivare l’esecuzione di questa tipologia di lavori, migliorando la sicurezza degli edifici, privati e non.

Premetto che, per poterne godere, ogni vantaggio dato dal miglioramento del rischio sismico dev’essere eseguito a norma di legge e certificato da tecnici qualificati.

 

Il classico Sismabonus prevede una detrazione fiscale che varia dal 50% fino all’85%, spalmabile in 10 anni.

È valido per tutti gli interventi svolti per mettere in sicurezza gli edifici nelle zone a rischio sismico (rischio 1, 2, 3), e il valore dell’agevolazione fiscale dipende dal miglioramento della sicurezza stessa: si parla di premialità, ovvero maggiore è il beneficio, più alta sarà la detrazione possibile.

 

Quest’anno entra in vigore anche il Sismabonus 110%.

In questo caso, le agevolazioni coinvolgono tutte le spese che saranno affrontate nel periodo che parte dall’1 Luglio 2020 fino al 31 Dicembre 2021.

Questo “super” Sismabonus annulla la premialità, e permette di godere di una massima detrazione anche per gli interventi minori, che è anche cedibile alle imprese o agli istituti di credito.

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